Emozioni in musica
Autori: bambini della classe 4^D
Durante quest’anno scolastico, nel nostro percorso di Educazione musicale abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a due progetti molto appassionanti. Con il progetto “Note di voce”, la giovane cantante racconigese Oriana ci ha guidati alla conoscenza e all’utilizzo del primo strumento musicale nella storia dell’uomo: la voce.
Abbiamo imparato innanzitutto che la voce è prodotta nel nostro corpo da uno strumento a fiato, la laringe, e da una cassa di risonanza (formata da bocca, cavità nasali, faringe, cassa toracica). Nella laringe, situata più o meno a metà del collo, si trovano le corde vocali, due lembi di tessuto che espirando vengono fatti vibrare creando dei suoni: questi suoni sono la nostra voce.
Per cantare senza sforzo e proteggere le corde vocali, bisogna usare bene il diaframma, il nostro muscolo respiratorio. La voce si classifica in base all’ estensione (altezza) dei suoni che riesce a produrre; dalla più acuta alla più grave abbiamo:
- voci femminili SOPRANO – MEZZO SOPRANO – CONTRALTO
- voci maschili TENORE – BARITONO – BASSO
Le corde vocali di noi bambini sono sottili ed elastiche e, fin verso i 13 anni, maschi e femmine hanno un’estensione simile (VOCI BIANCHE). Con un attento ascolto di cantanti noti, come Beyoncè, Lady Gaga, Cher, Freddie Mercury, Justin Bieber e Avi Kaplan, abbiamo esaminato le diverse estensioni vocali. Per approfondire le potenzialità della voce, Oriana ci ha poi presentato la “Musica a cappella”, cioè un’esibizione sonora che prevede l’uso della sola voce.
La musica a cappella si realizza mediante l’unione di più voci con estensione diversa, seguendo regole ben precise: intonazione, ritmo, nota di riferimento, studio sullo spartito. Per dare più ritmo si può introdurre la beatbox, cioè la batteria vocale, che riproduce appunto il suono della batteria o di altri strumenti solo con la voce (abbiamo ascoltato Matt Sallee).
Per mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti, divisi in tre gruppi con tonalità vocali diverse, ci siamo cimentati nell’esecuzione a cappella del ritornello di una famosa canzone di Lucio Dalla. Non è una cosa semplice, ma è stato bello e coinvolgente! Con il progetto “Leggero come un soffio“ il professor Rebufello ci ha avviati all’uso di uno strumento molto antico: il flauto dolce. Munito di tanta pazienza e simpatia, per prima cosa ci ha insegnato come tenere lo strumento e il modo corretto in cui soffiare per produrre un suono “dolce”.
Poi siamo passati a “diteggiare” con la mano sinistra per arrivare a suonare il sol, il la e il si. Dopo qualche esercizio di riscaldamento, con il nostro stupore il professore ci ha presentato un vero e proprio spartito e abbiamo cominciato a suonare: che emozione! Prova dopo prova è andata sempre meglio. Nelle lezioni successive abbiamo imparato a suonare le restanti note, la scala e altri brani.
Per stimolarci e infonderci coraggio, ci è stato proposto di suonare da soli in una sorta di sfida; chi avesse terminato senza errori, avrebbe ricevuto una ♩ di merito. Quasi tutti abbiamo provato e qualcuno ha ricevuto la desiderata nota! Il professore ci ha anche fatto ascoltare la “Partita per flauto solo” di Bach suonata dal più bravo flautista al mondo, Emmanuel Pahud, e alcuni pezzi famosi di generi musicali diversi per esplorare le nostre conoscenze e preferenze musicali. Ci ha consigliato di ascoltare vari tipi di musica per poterla apprezzare e farci delle idee personali al riguardo.
Per concludere, cantare e suonare insieme sono stati dei bei momenti di condivisione e unione. Abbiamo provato in prima persona che “la musica ha il magico potere di trasformare i nostri pensieri in emozioni”.