Ultima modifica: 2 Giugno 2024
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A lezione di legalità

Autori: bambini della classe 5^E

Nell’ambito delle attività di “Educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva”, il giorno 28  febbraio, noi classi quinte della Scuola Primaria ci siamo recati presso il salone della  “SOMS” di Racconigi. Lì abbiamo incontrato alcuni rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri  del Comando territoriale di Savigliano per discutere e parlare del fenomeno del bullismo e  del cyberbullismo. 

In particolare, per presenziare all’importante dibattito, è intervenuto il Maggiore dei  Carabinieri Luca Giacolla che, attraverso un video dimostrativo, ci ha presentato la struttura  organizzativa di questa forza di Polizia e i compiti relativi all’ordine e alla sicurezza  pubblica. Abbiamo scoperto che la costituzione dei Carabinieri risale alle Regie Patenti del  13 luglio 1814, che hanno attribuito al “Corpo dei Carabinieri Reali” la duplice funzione di  difesa dello stato e di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Il carabiniere  professionale si occupa di contribuire alla difesa e alla sicurezza pubblica e di contrastare la  criminalità organizzata e il terrorismo con compiti e poteri che variano in base al livello  ricoperto all’interno dell’Arma. Attraverso un video, abbiamo scoperto i compiti più  importanti svolti dall’Arma: sicurezza, difesa della patria, polizia militare, giudiziaria,  investigativa scientifica, ambientale, forestale, stradale, amministrativa, di frontiera, di  ordine pubblico, protezione civile. Oggi si contano circa 108 mila unità, impegnate a  svolgere il loro compito con automezzi stradali e terrestri, mezzi aerei e navali – marittimi. Il  soprannome con cui si identificano i Carabinieri è “La Benemerita”, il patrono è “Virgo  Fidelis”, il motto “Nei secoli fedele”, i colori sono il blu/nero e rosso, la marcia si intitola “La  Fedelissima” e l’anniversario si celebra il 5 giugno. L’Arma dei Carabinieri dipende dal  Ministro degli Interni e da quello della Difesa. 

Nella seconda parte dell’incontro, si è parlato dei fenomeni del bullismo e del  cyberbullismo, soprattutto in riferimento a quelli relativi all’ambito scolastico. Il Maggiore  Giacolla ci ha spiegato la differenza che intercorre tra i due fenomeni. 

Il bullismo si può definire come “una forma di violenza verbale, fisica e psicologica ripetuta  nel tempo e in modo intenzionale da una o più persone (bulli) nei confronti di altre, al fine  di arrecare un danno”. Il cyberbullismo indica “tutti gli atti di tipo offensivo compiuti nei confronti di una persona  attraverso l’utilizzo di dispositivi elettronici, dei social media, delle chat e in generale di  internet”. I tipi di cyberbullismo più diffusi e praticati, come ci ha spiegato il Maggiore,  riguardano i conflitti verbali, le molestie, le fake news, l’esclusione da un gruppo, il  terrorizzare le vittime, il furto di identità. Come difendersi dai bulli? Esistono delle regole?  Abbiamo capito che gli atti di bullismo non sono scherzi o ragazzate, ma vere e proprie forme di violenza verbale, fisica e/o psicologica.

Le strategie più importanti per affrontare  una situazione di bullismo sono: non cogliere le provocazioni del bullo, non farsi vedere  infastiditi o arrabbiati per quello che egli fa o dice, e mostrarsi calmi e tranquilli. Parlare  degli episodi e chiedere aiuto ai genitori, agli insegnanti o ad adulti di riferimento per  trovare la soluzione insieme. Abbiamo lasciato l’incontro con la consapevolezza che è fondamentale parlare e chiedere  aiuto e sostegno agli adulti nel caso in cui ci sentissimo vittime o notassimo episodi di  bullismo anche subiti da altri intorno a noi.

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