A lezione di legalità
Autori: bambini della classe 5^E
Nell’ambito delle attività di “Educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva”, il giorno 28 febbraio, noi classi quinte della Scuola Primaria ci siamo recati presso il salone della “SOMS” di Racconigi. Lì abbiamo incontrato alcuni rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri del Comando territoriale di Savigliano per discutere e parlare del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.
In particolare, per presenziare all’importante dibattito, è intervenuto il Maggiore dei Carabinieri Luca Giacolla che, attraverso un video dimostrativo, ci ha presentato la struttura organizzativa di questa forza di Polizia e i compiti relativi all’ordine e alla sicurezza pubblica. Abbiamo scoperto che la costituzione dei Carabinieri risale alle Regie Patenti del 13 luglio 1814, che hanno attribuito al “Corpo dei Carabinieri Reali” la duplice funzione di difesa dello stato e di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Il carabiniere professionale si occupa di contribuire alla difesa e alla sicurezza pubblica e di contrastare la criminalità organizzata e il terrorismo con compiti e poteri che variano in base al livello ricoperto all’interno dell’Arma. Attraverso un video, abbiamo scoperto i compiti più importanti svolti dall’Arma: sicurezza, difesa della patria, polizia militare, giudiziaria, investigativa scientifica, ambientale, forestale, stradale, amministrativa, di frontiera, di ordine pubblico, protezione civile. Oggi si contano circa 108 mila unità, impegnate a svolgere il loro compito con automezzi stradali e terrestri, mezzi aerei e navali – marittimi. Il soprannome con cui si identificano i Carabinieri è “La Benemerita”, il patrono è “Virgo Fidelis”, il motto “Nei secoli fedele”, i colori sono il blu/nero e rosso, la marcia si intitola “La Fedelissima” e l’anniversario si celebra il 5 giugno. L’Arma dei Carabinieri dipende dal Ministro degli Interni e da quello della Difesa.
Nella seconda parte dell’incontro, si è parlato dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, soprattutto in riferimento a quelli relativi all’ambito scolastico. Il Maggiore Giacolla ci ha spiegato la differenza che intercorre tra i due fenomeni.
Il bullismo si può definire come “una forma di violenza verbale, fisica e psicologica ripetuta nel tempo e in modo intenzionale da una o più persone (bulli) nei confronti di altre, al fine di arrecare un danno”. Il cyberbullismo indica “tutti gli atti di tipo offensivo compiuti nei confronti di una persona attraverso l’utilizzo di dispositivi elettronici, dei social media, delle chat e in generale di internet”. I tipi di cyberbullismo più diffusi e praticati, come ci ha spiegato il Maggiore, riguardano i conflitti verbali, le molestie, le fake news, l’esclusione da un gruppo, il terrorizzare le vittime, il furto di identità. Come difendersi dai bulli? Esistono delle regole? Abbiamo capito che gli atti di bullismo non sono scherzi o ragazzate, ma vere e proprie forme di violenza verbale, fisica e/o psicologica.
Le strategie più importanti per affrontare una situazione di bullismo sono: non cogliere le provocazioni del bullo, non farsi vedere infastiditi o arrabbiati per quello che egli fa o dice, e mostrarsi calmi e tranquilli. Parlare degli episodi e chiedere aiuto ai genitori, agli insegnanti o ad adulti di riferimento per trovare la soluzione insieme. Abbiamo lasciato l’incontro con la consapevolezza che è fondamentale parlare e chiedere aiuto e sostegno agli adulti nel caso in cui ci sentissimo vittime o notassimo episodi di bullismo anche subiti da altri intorno a noi.