Ultima modifica: 19 Dicembre 2024
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Lo schiaccianoci

Era la vigilia di un Natale e nella cittadina di Norimberga il signor Stahlbaum aveva organizzato nella sua grande casa una festa per i suoi amici e per i suoi due bambini Clara e Fritz. Erano quasi le otto di sera quando, all’improvviso, si sentì bussare alla porta.
Era Drosselmeyer, loro zio nonché misterioso mago, capace di realizzare meravigliosi burattini con cui si divertiva a raccontare storie fiabesche.
Aveva con sé una grande borsa che appoggiò per terra. Clara, avvicinandosi, notò una marionetta che spuntava dal bordo.
Che magnifico soldatino! – esclamò Clara.
È più di un soldatino sai? È anche uno Schiaccianoci, e sono convinto che abbia un nonsoché di magico… se vuoi puoi prenderlo.
– Davvero?! – disse Clara non credendo alle sue orecchie. Lo zio annuì divertito. Clara prese lo Schiaccianoci dalla borsa e iniziò a danzare assieme a lui per tutta la sala ma Fritz non tardò ad accorgersene e subito le andò incontro.

Fammelo vedere! – disse Fritz cercando di strapparglielo dalle mani e, con uno strattone molto forte, se ne impossessò. Purtroppo perse la presa e lo Schiaccianoci cadde a terra rompendosi. Lo zio Drosselmeyer si accorse del pianto disperato di Clara, aprì la sua grande borsa e in un attimo lo riparò. La grande festa era finita e Clara andò a letto con il suo Schiaccianoci, pensando che fosse il regalo più bello che avesse mai ricevuto.  Ad un certo punto, Clara sentì un rumore provenire dal grande salone dove in un angolo in penombra delle minuscole figure dalla coda lunga e stretta si muovevano di là e di qua: erano decine di topi!
Un esercito di omini di pan di zenzero si buttò addosso a tutti i topini e il suo adorato Schiaccianoci si era intanto trasformato in una persona vera ma il Re dei topi lo attaccò, allora Clara prese la sua scarpetta e gliela scagliò contro facendolo stramazzare al suolo e le sue truppe fuggirono in ritirata dentro al muro.
Il Principe Schiaccianoci la ringraziò e le disse:
– Vieni, voglio farti vedere il mio regno.
E così entrarono in un bosco fatato.
Camminarono finché non arrivarono al Palazzo Reale del Regno dei Dolci, dove c’era una fata vestita di zucchero filato.
Clara ti presento la Fata Confetto!  Si ritrovarono dentro ad un luminosissimo salone pieno di dolci di ogni tipo, con le fate dei fiori intente a danzare sopra a magnifici fiori fatti di zucchero filato e pan di zenzero. La Fata Confetto invitò il Principe Schiaccianoci a ballare, e iniziarono a danzare in tondo per tutto il salone.
Clara dovette socchiudere gli occhi per continuare a vederli finché non svanirono abbracciati nella luce abbagliante.  “Svegliati piccola mia…” chiamò una voce.
Clara piano piano aprì gli occhi… era giorno e si trovava nel suo lettino.

Tra le braccia stringeva il suo Schiaccianoci di legno, che era ritornato delle dimensioni originali. Accanto a lei c’era seduta la mamma, che le sorrideva e le accarezzava la testolina. Ora capiva. Era stato solo un sogno, ma era stato magnifico e splendido, sicuramente il più bel sogno di tutta la sua vita.  

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